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Salute. Il 41% dei giovani ha dubbi sui contraccettivi. Sos sulla pillola del giorno dopo

IdO: Gli adulti superino le resistenze su educazione sessuale e affettiva

Concepimento, metodi contraccettivi, ciclo mestruale, contraccezione di emergenza (pillola del giorno dopo), petting. Sono gli argomenti più gettonati tra i giovani che dall’inizio del 2021 si sono rivolti al servizio di supporto psicologico online ‘Se so è meglio’, realizzato da Istituto di Ortofonologia (IdO) e Diregiovani.it, attivo da oltre 15 anni.

In particolare, quasi una persona su tre (27%) ha chiesto informazioni riguardo al concepimento, una su quattro (circa il 24%) ha rivolto domande riguardo il funzionamento dei metodi contraccettivi (in particolare pillola e preservativo), nel 21% dei casi i messaggi avevano per tema dubbi riguardo il ciclo mestruale. Circa il 17% delle richieste, poi, ha riguardato la contraccezione di emergenza: la pillola del giorno dopo.

Su questo tema, riguardo al quale sono esclusivamente le ragazze a chiedere informazioni, i messaggi riportano quesiti sugli effetti collaterali, il funzionamento e l’efficacia della pillola del giorno dopo. Colpisce che spesso le domande vengano rivolte quando il farmaco è stato già assunto. Come nel caso di un’anonima che ha chiesto chiarimenti dopo aver assunto la pillola del giorno, ingerita in seguito a un rapporto non protetto che aveva avuto una settimana dopo aver subito un intervento per interruzione volontaria di gravidanza. “Vorremmo fermarci a riflettere con te sulla possibilità di iniziare ad utilizzare metodi contraccettivi (pillola, bastoncini, anello, cerotto) o di barriera (preservativo) per evitare di incorrere di nuovo in un evento così traumatico come l’aborto”, suggeriscono gli esperti del servizio di supporto. “Ci sembra che possa essere importante per te riflettere sulla tua attuale preoccupazione- la esortano- su come hai vissuto emotivamente l’aborto e su quale metodo contraccettivo credi che possa essere più adatto a te per evitare che quell’inferno, come tu stessa hai definito l’esperienza dell’aborto, si ripeta”.

Il suggerimento di valutare un metodo contraccettivo efficace viene dato anche a un’altra giovane autrice che ha chiesto se sia possibile assumere due volte nella propria vita la pillola del giorno dopo. “Ti consigliamo di rivolgerti al consultorio più vicino a te- scrivono gli psicologi- dove la figura del ginecologo potrebbe aiutarti a comprendere se è necessaria l’assunzione e potrebbe valutare insieme a te quale può essere il metodo anticoncezionale più adeguato per avere una copertura completa e non incorrere nuovamente in situazioni simili che possono indurre incertezza e agitazione”.

Ampliando lo sguardo a tutto il tema ‘sesso’, dalle domande rivolte al servizio ‘Se so è meglio’ emerge un grande bisogno, da parte dei giovani, di conoscere questa sfera della vita così importante ma intorno alla quale pesano ancora un forte tabù e scarsa informazione. Nel 2019, ben il 5% delle richieste ha riguardato il coito interrotto, il 2,7% la gravidanza, il 2,3% le malattie sessualmente trasmissibili. Ci sono stati quesiti sulle prime esperienze, sull’identità di genere, sul petting.

Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell’IdO, punta l’attenzione, prima di tutto, sull’abbassamento progressivo dell’età a cui ragazze e ragazzi si avvicinano al sesso: “Gli adolescenti hanno scisso l’affettività dalla sessualità. Il sesso senza sentimento per loro non ha valore e credono di poterlo fare quanto vogliono, senza rendersi conto che stanno assumendo dei comportamenti sessuali devianti che li danneggeranno. Così- prosegue- assistiamo, dalle scuole medie in poi, a un proliferare di malattie veneree, gravidanze indesiderate e di altre complicanze che li segnano per sempre”.

Diventa sempre più necessario, dunque, “diffondere nelle scuole corsi di educazione sessuale e affettiva. Noi adulti dobbiamo fare in modo che queste due dimensioni tornino unite, perché dove c’è sentimento c’è tutto”. Per farlo, i ‘grandi’ devono però impegnarsi ad aprire canali di comunicazione efficaci con i ragazzi. “Noi adulti abbiamo in testa un modello sociale che non è aderente alla realtà degli adolescenti e arriviamo sempre tardi- sottolinea Castelbianco- Ci impegniamo nel recuperare le situazioni difficili, ma non operiamo mai una vera prevenzione, che allo stato attuale si può basare solo sull’informare gli adolescenti e preadolescenti”. Diventare dei riferimenti con i quali i ragazzi sanno di poter parlare di argomenti intimi come il sesso è importante anche per ridurre al massimo il pericolo che si informino in rete, magari reperendo informazioni errate che li possono esporre a comportamenti a rischio.

“Tutti ci lamentiamo che gli alunni delle nostre scuole, dalle elementari alle superiori, non abbiano la possibilità di essere informati in modo serio sull’importanza della sessualità- rincara la dose il direttore dell’IdO- però non si fa quasi nulla per aiutare a colmare tale lacuna. Al contrario, nella maggioranza dei casi, assistiamo a genitori che protestano davanti alle proposte che riguardano l’educazione sessuale. Nel frattempo, i nostri giovani godono di un’ignoranza in materia abissale e una piccola dimostrazione di questa mancanza di conoscenza la riscontriamo nel fatto che le femminucce dagli 11 ai 18 anni non hanno la minima conoscenza del loro stato fisico, se non quella derivata dai consigli dell’amica. Basti pensare- conclude Castelbianco- che una percentuale risibile di giovani (solo il 18%) viene accompagnata all’incontro con la ginecologa”.