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Le piantagioni della droga

Attualmente le piante spontanee sono state soppiantate da quelle coltivate, sostanzialmente per ragioni di mercato. Esigenze commerciali hanno infatti imposto una produzione quantitativamente superiore rispetto ai tempi passati. Una volta, le piante spontanee erano la fonte principale di droghe e, anche se le poche coltivate in passato erano nulla in confronto alle attuali, ancora oggi rivestono un ruolo di enorme importanza farmaceutica e voluttuaria, come il papavero da oppio, la coca e la cannabis.

Tutte fonti di droghe destinate principalmente all’uso voluttuario, ma che contengono princìpi attivi di tipo farmaceutico: ad esempio la morfina, ottenuta dal papavero e dalla cui diacetilazione si ricava l’eroina, è l’unico principio attivo in grado di sedare dolori legati a contrazioni e traumi contusivi estremamente forti, insopportabili, oppure associati a condizioni terminali; la morfina, dunque, ha un’importanza farmaceutica enorme perché, insieme ai suoi derivati, risulta essere l’ultimo baluardo in situazioni estreme.

Il maggior produttore di oppio è l’Afghanistan, offerto a consumi interni e internazionali sotto forma di pasticche di morfina, eroina e in mix a base di hashish e tabacco. In questo modo, il mercato nero nel Paese è cresciuto in modo esponenziale. Il contrabbando di oppio costituisce la più proficua entrata economica per i talebani, ma è anche la sola possibile fonte di reddito per migliaia di famiglie afghane.

I maggiori produttori a livello mondiale sono l’Albania (che rifornisce il nostro Paese e parte dell’Europa), il Messico e gli Stati Uniti (che approvvigionano prevalentemente il mercato Nord americano) nonché il Paraguay (che rappresenta un’area di smistamento per tutto il Sudamerica). Consistenti produzioni vengono altresì segnalate in diversi Paesi africani.

La produzione di cocaina si concentra principalmente nell’area andina del Sud America con i tre maggiori paesi produttori (Colombia, Perù e Bolivia), in quanto l’arbusto della coca (Erythroxylon coca) – da cui si estrae il potente principio attivo chiamato cocaina – cresce spontaneamente nei climi caldi e umidi tropicali dell’America meridionale ad un’altitudine compresa tra i 700 e i 2000 metri.

Lo sapevi che:

  • Non si ferma in Honduras la deforestazione ad opera dei narcotrafficanti. Il fenomeno colpisce l’intera America Centrale. Ma a favorire la distruzione dei territori, dicono le comunità indigene, non è solo il traffico il droga.
  • Per ottenere 1 kg di pasta di coca occorrono 60 kg di foglie, circa 9 l di kerosene e circa 5 l di acido solforico. Mentre per ottenere 1 kg di cocaina pura occorrono 500 kg di foglie di coca secca (oltre i diversi prodotti chimici).

Dubbi e domande:

Luisa, 50 anni
Ho scoperto che mio figlio fuma marijuana…


Scena dell’attacco alla piantagione di Rafa nella serie tv “Narcos Mexico“…