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Dad, per quasi un docente su due peggiora la comunicazione con gli studenti

E’ il risultato di una ricerca IdO con 1.067 insegnanti di scuola, dall'infanzia all'università

La didattica a distanza è stata un’opportunità per migliorare il rapporto con la tecnologia, ma peggiora la relazione tra insegnanti e studenti. Se il primo aspetto è valorizzato, non altrettanto positivi sono i giudizi rispetto alla comunicazione in modalità digitale con gli studenti che per il 48% dei docenti è cambiata abbastanza negativamente. La qualità della comunicazione durante la didattica a distanza è, infatti, il tema intorno al quale si è sviluppata una ricerca condotta dall’Istituto di Ortofonologia (IdO) attraverso la somministrazione di un questionario a 1.067 docenti che hanno partecipato al corso su ‘Comunicazione e intelligenza emotiva nella Dad’.

Riguardo al loro rapporto con la tecnologia è interessante notare come sia cambiato in positivo. Sul fronte poi della qualità della comunicazione con i propri studenti, sono soprattutto maestre e maestri della scuola dell’infanzia a registrarne il peggioramento (56%). Di contro, la comunicazione con le famiglie sembra aver avuto un miglioramento: lo pensa il 36% dei docenti. Una percentuale che, tuttavia, non si discosta molto dal 32% che la ritiene invece peggiorata.

Interrogati sulla qualità della loro comunicazione attraverso lo schermo, il 63% degli insegnanti ha detto di considerare abbastanza efficace la propria trasmissione dei contenuti. Tuttavia, alla domanda ‘parole e pensieri trasmessi attraverso lo schermo hanno lo stesso valore di quelli trasmessi di persona’, il 53% ha risposto poco, il 24% per niente e il 22% abbastanza.

Un discorso a parte meritano le risposte fornite dai professori universitari per i quali, ad esempio, emergono percentuali omogenee rispetto alla qualità del loro rapporto con la tecnologia attraverso la Dad: per il 33% è cambiato abbastanza negativamente, per una quota equivalente non è cambiato e per il 34% si è evoluto abbastanza positivamente.

Molto elevata (67%), invece, risulta la percentuale dei docenti universitari che considera cambiata abbastanza negativamente la comunicazione con i propri studenti.

Con l’avvio della didattica a distanza “non è solo la modalità di trasmissione dei contenuti disciplinari ad essere stata stravolta- commenta Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva e direttore dell’IdO- ma la stessa relazione educativa, perno del processo di insegnamento-apprendimento. Nuovi ambienti di apprendimento hanno richiesto nuovi modi di accogliere gli studenti. In classe- prosegue- bastava il buongiorno insieme a uno sguardo attento alla distribuzione degli studenti nell’aula per percepire il clima del giorno, nella didattica a distanza un saluto scritto o videoregistrato rischia di non essere più sufficiente perché- conclude l’esperto- manca dei segnali non verbali preziosi per comprendere lo stato emotivo degli studenti”.