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Covid. IdO: Lavoro e scuola i settori più colpiti per oltre il 70% degli italiani

Castelbianco: Incertezza e preoccupazione 'stressors' che creano angoscia

Molto coinvolti dall’attuale situazione di pandemia (76,7%) e fermamente convinti che l’emergenza sanitaria stia condizionando troppo o abbastanza la propria condizione scolastica o lavorativa (70,8%). Sono i pensieri e i sentimenti degli italiani rilevati, durante il primo lockdown della scorsa primavera, da un’indagine condotta dall’equipe di psicologi dell’Istituto di Ortofonologia (IdO). La ricerca ha coinvolto un campione di 436 persone, il 76,5% donne e la restante percentuale uomini, con un’età media di 35 anni. Circa un quarto del campione è rappresentato da studenti, oltre il 60% è costituito da lavoratori.

Il benessere emotivo e quello fisico sono fortemente condizionati dall’emergenza rispettivamente per il 58,5% e il 40,6% degli intervistati. Importanti ripercussioni ci sono anche per i rapporti interpersonali (56,4%) e l’equilibrio familiare (50,7%). Poco meno del 30% del campione (29,4%) pensa che l’ambito scolastico e lavorativo siano quelli maggiormente condizionati dalla pandemia, seguiti dai rapporti interpersonali (28,9%) e dal benessere emotivo (23,5%). Il 22,2% degli italiani si dice preoccupato dalla condizione economica e sanitaria del Paese, il 20,3% è in pensiero per la condizione psico-fisica dei propri cari, il 15,1% per il proprio futuro, il 14,3% per il futuro dei propri cari e il 10,2% per la propria situazione scolastica/lavorativa.

Ciononostante, c’è una generale fiducia nei confronti delle decisioni governative per contenere il contagio, il 59,4% degli italiani infatti considera molto o abbastanza efficaci le restrizioni adottate, il 31,6% le considera mediamente efficaci. Così, il 32,6% si sente protetto, il 24,4% ha la sensazione che qualcuno abbia a cuore la propria salute. Per il 22,2%, invece, le restrizioni provocano tensione e nervosismo e il 16,2% si sente oppresso e preoccupato. I mass media si confermano il principale canale di informazione per il 75,6% degli intervistati.

Il tempo trascorso forzatamente in casa è stato anche l’occasione per riscoprire o coltivare interessi e hobby: sport (16,7%) e lettura (16,3%) sono le attività che hanno occupato maggiormente il tempo libero (da lavoro e studio) degli italiani durante il lockdown, seguite da film e serie tv (12,9%) e ascoltare o suonare musica (10,1%).

“L’incertezza sulla durata dell’isolamento, la preoccupazione per la salute personale e dei propri cari, la frustrazione, la noia, il timore delle conseguenze future sono tutti ‘stressors’ che concorrono nel generare un forte senso di angoscia”, commenta Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva e direttore dell’Istituto di Ortofonologia (IdO). “La quarantena forzata- ricorda- ha portato a un cambiamento immediato e radicale dello stile di vita, con conseguenti ripercussioni sulla sfera sociale e sulla psiche degli individui. È dunque comprensibile- constata lo psicoterapeuta dell’età evolutiva- che questa situazione abbia influito sull’umore delle persone, mettendole in contatto con emozioni quali tristezza, rabbia, ansia o paura, che se mal gestite o evitate possono causare un disagio che in alcuni casi- avverte in conclusione- può manifestarsi tramite sintomi di varia intensità”.