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Plusdotazione, domani il webinar sulla scheda ‘Gates-2’

Individuare gli studenti ad alto potenziale e plusdotati nel contesto scolastico è possibile grazie all’uso della scheda “Gates-2”. L’Istituto di Ortofonologia (IdO) ha curato l’adattamento al contesto scolastico e alla realtà italiana di questo strumento, giunto alla sua seconda edizione e già presente sul territorio statunitense. Lo ha fatto somministrando le schede a circa 1.000 studenti di tutte le età, dai cinque ai diciotto anni, in diverse scuole italiane.
Domani la scheda “Gates-2” sarà presentata a tutti gli psicologi e psicoterapeuti al webinar organizzato da Hogrefe Editore. L’evento è gratuito e interverranno le curatrici dell’adattamento italiano della scheda: Laura Sartori, psicoterapeuta dell’eta’ evolutiva dell’IdO, e Monica Rea, dottore di ricerca in Psicologia e collaboratrice IdO. La presentazione si terrà su Zoom, ecco il link per registrarsi: https://us02web.zoom.us/meeting/register/tZYtdu-przwvGNywJVbfxP0Vlx3h5iqHhCck.
   “Il manuale pubblicato con Hogrefe dà tutti gli strumenti ai docenti per utilizzare in autonomia questa scheda- spiega Sartori- e operare una prima individuazione di possibili studenti ad alto potenziale. I colleghi psicologi e psicoterapeuti potrebbero trovarsi a ricevere o a offrire queste schede per conoscere meglio i bambini e i ragazzi con alto potenziale e plusdotazione, di cui si dovranno occupare sia per l’aspetto valutativo che sul versante del supporto emotivo e psicologico”. Il webinar di domani è indirizzato proprio agli psicologi, agli psicoterapeuti e a tutte le persone che si occupano di individuare e valutare questi minori: “Il taglio è infatti rivolto principalmente agli specialisti, chiamati ad approfondire l’osservazione nel contesto scolastico e a verificarne tutte le caratteristiche. O al contrario, gli psicologi e gli psicoterapeuti potranno proporre questa scheda alla scuola nel momento in cui hanno in carico la valutazione o il supporto di un ragazzino o di un bambino gifted”.
   Gli studenti con alto potenziale e plusdotazione non sono pochi in Italia. Si stima che siano almeno uno per classe, quindi circa il 5% della popolazione. “Per questo motivo- conferma Sartori- c’è maggiore attenzione e anche il ministero dell’Istruzione si è mosso con delle circolari specifiche per sollecitare la scuola italiana ad attenzionarli e ad occuparsene in modo appropriato così da garantirne l’inclusione”.
   L’IdO ha il polso anche sulle reazione che questi studenti gifted stanno avendo nei confronti della didattica a distanza: “Riceviamo diversi feedback sia dagli alunni con alto potenziale e plusdotazione, che dai loro insegnanti. Alcuni hanno approfittato di questo periodo per coltivare maggiormente le passioni a cui magari dedicavano meno tempo- fa sapere la psicoterapeuta- costretti dai ritmi scolastici e da altre incombenze. Altri, invece, soffrono di più. Sappiamo che una delle caratteristiche che spesso accomuna i gifted è la difficile tolleranza della noia- ricorda Sartori- perché avendo bisogno di stimoli sempre nuovi e adeguati alle loro potenzialità e capacità, questo periodo di stasi e isolamento in casa può aver causato delle maggiori sofferenze. In questo periodo stiamo lavorando molto con i genitori, e in parte ovviamente anche con gli insegnanti, affinché possano aiutare i loro figli e studenti con stimoli adeguati. Abbiamo fornito approfondimenti specifici attraverso il nostro servizio di consulenza on line, in modo da sollecitare i loro diversi interessi e aiutarli ad affrontare meglio la quarantena”.
   Le richieste che i genitori di minori plusdotati e con alto potenziale hanno rivolto all’IdO sono state centinaia. “In risposta abbiamo attivato questa settimana dei gruppi gratuiti di ascolto- aggiunge Sartori- un ciclo di tre incontri tematici rivolti ai genitori di minori gifted per accogliere le loro domande specifiche e dare dei consigli mirati”. Si tratta infatti dell’iniziativa ‘Esperti e famiglie’ dell’IdO: “La domanda di aiuto da parte delle mamme e dei papà è stata talmente elevata che abbiamo deciso di proporre un gruppo per genitori di bambini e ragazzini gifted. Abbiamo dovuto addirittura duplicare il numero di incontri- conclude la psicoterapeuta- per accogliere tutte le richieste”.